STORIA DI

PORTO KAGIO

Porto Kagio è l’attuale nome del porto naturale meridionale della Grecia continentale. Nell’opera di Omero Porto Kayio viene definito “Psammato” e in Pausanius e Stravon come “l’antico porto fortunato di Psamathous”. In greco antico significa terra con molta sabbia. La citabile di Psamathoys è situata nel punto in cui si trovano i cimiteri di San Vassilios. Lasciando il golfo di Porto Kayio si trovano anche gli antichi Neoria che furono i cantieri navali di Psamathous.

Durante il IV secolo a.C. Porto Kayio apparteneva al Paese dei Lacedemoniani. È sempre stata una base di pirati e un rifugio eccezionale per le barche. Oltre il porto, verso la parte settentrionale di Porto Kayio, si vedono Monastiri e Achillion (chiamati anche Kastro) dove i turchi nel 1570 costruirono un muro forte e invalicabile per conquistare il Mani, ma nel giro di un anno la difesa fece il caos e li costrinse alla resa.

Un porto di eccezionale importanza che nel XVI secolo A.D. prende il nome dagli esploratori portuali “Porto Kale” che è il nome locale più antico che incontriamo nella bibliografia. Nella bibliografia veneziana del 1785, il nome di Porto Quaglio e Porto delle Cailles (Porto delle quaglie) è il luogo in cui uccelli migratori e soprattutto quaglie tortuose trovano riposo durante i loro viaggi minacciosi. Dal 1810 il posto porta il nome di Porto Kagio.

Durante la guerra russo-turca Porto Kayio diventa il rifugio e roccaforte di Lambros Katchonis l’eroe rivoluzionario. Ancora oggi si possono vedere i vecchi cannoni una volta montati sulle sue navi durante la guerra contro i turchi. Oggi, Porto Kayio è un porto tranquillo che continua a offrire rifugio sicuro a qualsiasi visitatore ne abbia bisogno.

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